cronaca

Molte le interrogazioni del senatore Maurizio Rossi sul tema, anni prima del crollo
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 Era il 5 maggio del 2016, in tempi non sospetti, quando mi recai alla facoltà di Ingegneria dell'Università di Genova per intervistare il professor Antonio Brencich, famoso strutturista, per parlare di ponte Morandi, che due anni e tre mesi dopo sarebbe crollato uccidendo 43 persone: disse, in sintesi, “è un fallimento dell’ingegneria”.


Ai tempi Primocanale si occupava periodicamente di questo ponte, in città molte voci autorevoli lamentavano le carenze strutturali, il rischio di crollo. Ricordo che quando ponevamo i temi attuali di allora, come Terzo Valico, gronde di Ponente e di Levante ecc, molti ci dicevano: "Meglio che vi occupiate del Morandi che prima o poi cederà". Io ammetto che ero un po' scettica perchè mi fidavo, come molti altri, degli ingegneri di Autostrade e pensavo: "Figurarsi se fanno crollare un ponte...".


Ma non tutti si fidavano, primo fra tutti l'editore di Primocanale, Maurizio Rossi, che aveva iniziato la sua avventura in Senato e in tante occasioni, nel 2015, 2016 e 2017, presentò interrogazioni in Commissione Trasporti del Senato: 20 ottobre 2015, 28 aprile del 2016, 30 marzo del 2017, al ministro dei Trasporti Graziano Delrio (LEGGI QUI).

Quelle del senatore Maurizio Rossi e dell’ingegner Brencich non sono le uniche voci raccolte da Primocanale in quegli anni: basta scorrere il sito della tv per vedere come ce ne occupammo, più volte:come il 4 maggio del 2016 con la Camera di Commercio che per voce del segretario generale Maurizio Caviglia diceva: “Ci sono forti criticità” (ASCOLTA QUI), sempre il 4 maggio il Comune di Genova, da noi interrogato, affermava: “Ci stiamo lavorando” (ASCOLTA QUI), il 25 luglio del 2014 con l’allora presidente di Fedespedi Piero Lazzeri che sosteneva “E’ da rifare” (ASCOLTA QUI).


Questi sono solo esempi delle innumerevoli interviste, in alcuni casi gli interlocutori usarono anche le condizioni vetuste del ponte per giustificare la necessità di realizzare la gronda, ma oggi più che mai, col senno di poi, si capisce come i due temi fossero slegati, come fossero urgenti i lavori di manutenzione di ponte Morandi, indipendentemente dalla gronda per cui sarebbero serviti anni e anni.

Oggi il procuratore di Genova Cozzi ricorda (leggi qui) come lo stesso ingegner Antonio Brencich scrisse una lettera, il 28 febbraio del 2018, al Provveditorato per le opere pubbliche di Liguria e Piemonte, richiamando allo stato di grave degrado della struttura che aveva addirittura cavi spezzati. Di lì a poco ci sarebbe stata una riunione per approvare il progetto di rifacimento della pila 9 (poi crollata) e della 10, che sarebbe partito a ottobre 2018. Troppo tardi. E comunque gli allarmi di Brencich rimasero inascoltati. Come tutte le interviste di Primocanale e le interrogazioni parlamentari del senatore Rossi.