
Renzetti partirà quindi dalla "Petite suite" per due pianoforti (1888-89) di Claude Debussy, nella trascrizione per orchestra di Henri Büsser. In quattro quadri En bateau, Cortège, Menuet, Ballet, l’opera sembra voler contraddire le scelte radicalmente moderniste che il compositore andava sperimentando alla stessa epoca, per il suo linguaggio piano ma mai scontato e la sua semplicità disarmante, apparente. Segue la suite "Gli uccelli" di Ottorino Respighi, del 1927, che si riallaccia alla serie di Antiche arie e danze, e rivolge lo sguardo a musiche del XVII e XVIII secolo che per cembalo o liuto che stilizzano il canto o il verso degli uccelli (Bernardo Pasquini, Jacques de Gallot, Jean-Philippe Rameau), trascritte e unificate in una suite coerente, grazie al filo conduttore contenutistico. Nella seconda parte, la Sinfonia n. 3 in La minore op. 56 “Scozzese” di Felix Mendelssohn-Bartholdy. Perfetta sintesi di canoni formali derivati dal classicismo e di spirito romantico, caratterizzata da unità concettuale e continuità narrativa, l’ultima sinfonia di Mendelssohn (pubblicata quale terza di un corpus di cinque) fu composta ed eseguita nel 1842.
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Il concerto sarà seguito dall’ultimo appuntamento sinfonico della serie, previsto il 27 maggio. Sul podio ci sarà Fabio Luisi che inaugurerà, con la Quarta Sinfonia, “Romantica”, un ciclo pluriennale dedicato alle sinfonie di Anton Bruckner. E poi il 10 giugno la prima di Elisir d'Amore con le scenografie di Luzzati, in omaggio al centenario dalla sua nascita.
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