cronaca

Dopo avere negato una manifestazione a due associazioni la questura transenna e circoscrive la zona di Mura delle Cappuccine
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La contestata statua che celebra l'aviatore genovese Giorgio Parodi con la divisa dell'esercito colonialista rischia di dividere i genovesi.

Dopo il no della questura per motivi di sicurezza a una manifestazione delle associazioni Collettivo Edera e Genova che Osa, il monumento del fondatore della fabbrica di motociclette Guzzi è stato blindato per tutto il pomeriggio dalla polizia per paura di danneggiamenti o attentati.

La statua da giorni è sorvegliata con controlli dinamici dagli agenti delle volanti 24 ore su 24 e dalle prime ore di oggi pomeriggio, sabato 22 maggio, protetta da eventuali vandali anche con i poliziotti del reparto mobile.

Non solo: nel pomeriggio sono state apposte
transenne intorno all'aiuola del monumento e lunghi nastri per delimitare Belvedere Mura delle Cappuccine dove sono stati interdettti decine di posteggi delle aree di Genova Parcheggi. Una blindatura a tempo: nella prima serata tutte le protezioni sono state smantellate.

Lorenzo Azzolini, portavoce dell'Associazione Genova che Osa spiega il no alla statua di Parodi: "Celebrarlo con divisa militare ricorda un solo un aneddoto della vita di Giorgio Parodi, sottolinea solo la sua partecipazione all'invasione coloniale dell'invasione dell'Etiopia in cui l'aeronautica fascista, di cui comunque lui faceva parte, utilizzò armi chimiche sulla popolazione civile. Secondo noi è un messaggio sbagliato e non si può avere nel centro di Genova una statua che inneggia a uno dei peggiori crimini commessi dall'Italia fascista. Come deve essere vestito Parodi? Lo dicano i familiari, ma se si intendeva omaggiare un imprenditore che ha creato una azienda di motociclette di questo in questa statua non rimane nulla".

A dire no alla statua anche Giovanni Quadrelli portavoce degli studenti del Collettivo Edera: "Avevamo già proposto un progetto sui nomi delle strade intitolate a personaggi legati al colonialismo. Sembra che non sia chiaro a tutti che l'Italia deve fare conto con il suo passato fascista e colonialista".

Dalla questura è trapelato che il diniego alla manifestazione delle due associazioni è stato dettato da motivi di sicurezza e di ordine pubblico visto che gli organizzatori avevano chiesto di manifestare a pochi metri dalla statua, in spazi ridotti e poco lontani dal pericoloso parapetto di Mura delle Cappuccine, due condizioni che in caso di incidenti, o anche solo di tensioni, avrebbero potuto mettere al repentaglio l'incolumità degli stessi manifestanti.
Nello stesso tempo, riferiscono dalla questura, non c'era il tempo di circoscrivere in modo adeguato l'area attorno alla statua di Giorgio Parodi.