
La vittima è un commerciante di Riva Ligure, al quale i tre avrebbero sottratto dal 2015 ad oggi oltre 300mila euro nell'ambito di una falsa compravendita di prodotti alimentari che non si è mai concretizzata per una serie di intoppi legali culminati con una richiesta di risarcimento.
Da cinque anni la famiglia aveva indotto la vittima a versare periodicamente somme tra i 500 e i 2 mila euro, convincendola così di poter ottenere un risarcimento milionario per il mancato perfezionamento della compravendita. In particolare, i tre avevano convinto il commerciante di aver acquistato una partita di merce per alcune decine di migliaia di euro, fatto in realtà mai avvenuto, di aver intentato una inesistente causa risarcitoria presso un tribunale francese tramite un avvocato associato a uno studio legale situato in Bulgaria e di aver ottenuto un risarcimento superiore a 500 mila euro, che sarebbe stato versato una volta pagate le spese di istruttoria e previo sblocco di un altrettanto fantomatico server.
La 'mente' della banda a conduzione familiare era la donna che impersonificava sia il ruolo di una vittima che quello di legale, facendo credere di essere riuscita a ottenere un risarcimento milionario. Nella convinzione che ogni versamento fosse stato quello definitivo per ottenere il risarcimento a 'sei zeri' negli anni la vittima ha dilapidato il patrimonio familiare, giungendo anche alla vendita di beni immobili.
IL COMMENTO
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