Si tratta di un ritorno in biancoceleste: da giocatore, infatti, Sukno ha militato per tre stagioni nella Pro Recco prima di fermarsi, nel dicembre 2017, per un problema cardiaco.
Uno stop che arriva nel momento in cui Sandro è al top della sua carriera: il mondiale vinto con la Croazia a Budapest, da autentico trascinatore, lo consacra come il miglior giocatore del mondo, tra i più grandi della pallanuoto moderna. Qualche mese dopo, a settembre, ecco l'imprevisto, scoperto nelle consuete visite mediche pre-stagione alla clinica Montallegro e confermato dal professor Zeppilli, uno dei luminari in materia; mesi di attesa, poi la fiammella della speranza si spegne definitivamente a dicembre e neppure una operazione negli Stati Uniti, a Cleveland, permette di riaccenderla.
Addio calottina, Sandro indossa la camicia e comincia la carriera da allenatore nello staff della nazionale croata; nell’estate 2020 viene chiamato alla guida del Primorac Kotor, formazione che disputa l’Euro Cup - uscendo agli ottavi di finale - e si piazza al secondo posto nel campionato montenegrino. A 31 anni ancora da compiere il cerchio si chiude: lo aspetta la panchina dei campioni d’Europa.
"Quando mi ha chiamato Felugo ho provato un grande onore, tutti sappiamo che cosa rappresenta la Pro Recco per la pallanuoto, adesso è anche campione d'Europa - le parole di Sukno -. È vero, sono giovane, da poco ho cominciato a fare l'allenatore, ma sono innamorato di questo ruolo e mi sento pronto per la sfida. Abbiamo una squadra forte, ho tanta voglia di cominciare a preparare la stagione, consapevole che guidare la Pro Recco significa una sola cosa: bisogna vincere".
La Pro Recco che ha in mente ha già forme e identità ben definite: "La strada è quella di una pallanuoto moderna, veloce, abbiamo giocatori forti che possiedono le caratteristiche giuste. Giocare bene è importante perché aumenta le possibilità di vincere. Ritroverò tanti ex compagni, ma sono convinto che capiranno il mio nuovo ruolo e la distanza che ci deve essere. Però credo sia altrettanto importante creare una buona atmosfera nella squadra, il nostro è uno sport collettivo con tante teste e personalità; l'allenatore deve essere un leader, deve "volare", perché il gruppo è fondamentale quando ci sono i momenti difficili: dovremo essere una famiglia".
La maggiore soddisfazione da mister? "Quando vedo i ragazzi felici, che lavorano e danno tutto quello che hanno - risponde Sukno -. Al Primorac è stata una esperienza formativa, la prima da solo, ma tutto è iniziato tre anni fa con la nazionale croata e non smetterò mai di ringraziare Tucak per la possibilità che mi ha dato di cominciare ad un livello così alto al suo fianco: è bastato il primo allenamento per innamorarmi e capire che cosa volessi fare nella mia vita. In carriera ho avuto tanti allenatori, da ognuno ho preso qualcosa, ma non sono la copia di nessuno: sono Sandro Sukno e seguo le mie idee".
“Siamo felici di annunciare Sandro Sukno come nostra guida tecnica - afferma il presidente Maurizio Felugo -. Già nel dicembre 2017 gli avevamo proposto di rimanere nello staff tecnico di Vujasinovic, ma comprensibilmente voleva provare il tutto per tutto per rimanere in acqua. Nella nuova veste di allenatore ha dimostrato capacità e idee, l’ho seguito con attenzione e i feedback che ho ricevuto sono estremamente positivi. Sandro è una persona che ha le idee chiare, gli ho parlato in questi giorni, è carico, ha fame e l’entusiasmo giusto per aprire un ciclo insieme a noi: non vediamo l’ora di riabbracciarlo a Recco”.
"Sono contentissimo che Sandro torni a Recco, da atleta è stato un esempio, sono sicuro che anche in panchina farà emergere le sue qualità umane - aggiunge Eraldo Pizzo -. È la scelta che auspicavo, ci darà una mano a crescere, sa che cosa vuol dire prepararsi per i tanti appuntamenti che ci attendono nella prossima stagione".
IL COMMENTO
Ddl vittime incuria, speriamo la norma non venga usata mai più
Situazione drammatica, presidente Meloni serve incontro urgente