"Se vogliamo che la rete autostradale funzioni e sia sicura, abbiamo il dovere di mettere in campo un piano di investimenti, di controlli da parte del Mims, di verifiche da parte di Ansfisa, degno di un paese civile". Lo ha dichiarato la deputata di Italia Viva Raffaella Paita, nella replica al "question time" con il ministro del Mims Enrico Giovannini, a proposito della richiesta del collega Luciano Nobili, di garantire adeguatezza degli investimenti, controlli e sicurezza della rete autostradale.
"Non possiamo sottacere - ha spiegato la Paita - che, rispetto al governo precedente, sul tema delle autostrade ci siano stati dei passi in avanti. E tuttavia rimangono dei problemi. A seguito del crollo del ponte Morandi, abbiamo assistito per tre anni a una incredibile esasperazione della discussione e a una soluzione, quella della revoca, del tutto populistica. A dimostrare che lo fosse e' l'esito, inimmaginabile, della vicenda: il risarcimento ai Benetton per una cifra molto cospicua. Questo e' un dato da cui partire per fare un'analisi seria sul futuro. Se e' vero che in questo Paese i controlli svolti dal pubblico su un bene dato in concessione non hanno funzionato, ora serve un piano di investimenti, di controlli da parte del ministero, di verifiche da parte di Ansfisa, degno di un paese civile. A oggi questo piano non e' ancora realta'.
"Ragione per la quale noi la sollecitiamo ad andare avanti con il lavoro, a mettere nelle condizioni Ansfisa di poter lavorare. Sul caso della Liguria, invitiamo il governo a intervenire perche' la situazione e' quotidianamente fuori controllo. Anche in questo caso abbiano il dovere di mettere in campo un'azione radicale e robusta, senza tentennamenti e mediazioni, almeno sulla questione di pedaggi, dal momento che e' inaccettabile chiedere di pagare ai cittadini per una rete che non funziona", ha concluso
"Non possiamo sottacere - ha spiegato la Paita - che, rispetto al governo precedente, sul tema delle autostrade ci siano stati dei passi in avanti. E tuttavia rimangono dei problemi. A seguito del crollo del ponte Morandi, abbiamo assistito per tre anni a una incredibile esasperazione della discussione e a una soluzione, quella della revoca, del tutto populistica. A dimostrare che lo fosse e' l'esito, inimmaginabile, della vicenda: il risarcimento ai Benetton per una cifra molto cospicua. Questo e' un dato da cui partire per fare un'analisi seria sul futuro. Se e' vero che in questo Paese i controlli svolti dal pubblico su un bene dato in concessione non hanno funzionato, ora serve un piano di investimenti, di controlli da parte del ministero, di verifiche da parte di Ansfisa, degno di un paese civile. A oggi questo piano non e' ancora realta'.
"Ragione per la quale noi la sollecitiamo ad andare avanti con il lavoro, a mettere nelle condizioni Ansfisa di poter lavorare. Sul caso della Liguria, invitiamo il governo a intervenire perche' la situazione e' quotidianamente fuori controllo. Anche in questo caso abbiano il dovere di mettere in campo un'azione radicale e robusta, senza tentennamenti e mediazioni, almeno sulla questione di pedaggi, dal momento che e' inaccettabile chiedere di pagare ai cittadini per una rete che non funziona", ha concluso
IL COMMENTO
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