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Nel 1976 aveva svestito la maglia blucerchiata e aveva giocato e allenato per altri club
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 Il nostro Enrico Nicolini sta per tornare alla Sampdoria, con un incarico di responsabilità nel settore giovanile. Genovese di Quezzi, tifoso blucerchiato fin da bambino, cresciuto nel vivaio fino all'esordio in prima squadra in un derby, quello del 17 marzo 1974 passato alla storia per la rovesciata al 90' di Maraschi, Nicolini è stato “lontano da casa”, professionalmente s'intende, per 45 anni.
Dopo aver vestito da calciatore le maglie di Catanzaro, Napoli, Ascoli e Bologna in questi ultimi due club chiudendo da capitano, ha intrapreso la carriera di allenatore guidando tra le altre Novara, Palermo, Catanzaro e Siena, affiancando quindi Mazzone al Brescia e Mandorlini a Cluj, Verona e Cremonese.

Aveva sfiorato il ritorno al Doria sia da calciatore che da tecnico, la prima volta alla metà degli anni Ottanta quando il tecnico di allora aveva fatto saltare un affare già definito da Mantovani, quindi pochi anni fa quando un abboccamento per un ruolo da allenatore nel vivaio non era andato a buon fine. Ci fu poi la vicenda paradossale dell'ingaggio di Mandorlini da parte del Genoa, in margine alla quale Nicolini aveva fatto sapere in anticipo di non voler lavorare per la società rossoblù: la dichiarazione fece impennare la già alta fama del “Netzer di Quezzi” nella tifoseria doriana, tanto che Claudio Bosotin si fece un tatuaggio con la sua figura.

Nicolini ha sempre definito “un sogno” il ritorno al Doria e adesso questo sogno si avvera. Al nostro Enrico, grande appassionato e competente compagno di avventura a Primocanale, va naturalmente il più grande “in bocca al lupo” di tutti noi per la nuova avventura.