![](https://www.primocanale.it/materialiarchivio/immagininews/2021070582126-movida_tsApp_Image_2021-06-12_at_14.34.09.jpeg)
Sono solo i fatti più gravi dell'ultimo week end nella movida sempre più esagerata e allargata che ora abbraccia non solo il centro storico, dove le forze di polizia alzano bandiera bianca e gli amministratori ipotizzano di trasferire i locali per tiratardi lontano dalle abitazioni, ma anche il resto della città, a conferma che il problema non è solo la gestione della città vecchia ma anche l'educazione e il controllo dei ragazzi tornati liberi dopo l'anno orribile del lockdown e del coprifuoco.
La mappa della malamovida parte dai giardini di piazza Duca degli Abruzzi, a Nervi, e passando dai giardini di Quinto, piazzale Rusca e via Gianelli, tocca Albaro, davanti al centro commerciale delle piscine e corso Italia, davanti allo storico Baretto.
A Ponente i problemi più gravi sono in piazza Vittorio Veneto, a Sampierdarena, dove l'altra notte c'è stata una rissa con una decina di ragazzi coinvolti: alcuni, di origine sudamericana, sono stati fermati e denunciati. Ma è una goccia nel mare.
Il focus della movida esagerata però rimane il centro storico, nella città vecchia, il buco nero più ampio e pericoloso fra via San Donato, via San Bernardo, Sottoripa, piazza Raibetta, con risse e schiamazzi sino alla mattina, dove il comitato "Vivere il centro Storico", combatte la sua battaglia per non morire diffondendo i video dei cori, delle risse sino all'alba, raccontando che così è impossibile rimanere nel centro storico.
Inutile sino ad oggi anche l'appello al prefetto di Genova Renato Franceschelli, fra i caruggi non cambia niente: "Qui non si dorme mai e con il passare degli anni ci rimettiamo la salute" avverte esausta Franca Giannini, del comitato "Vivere il Centro Storico".
IL COMMENTO
Torna “Ti ricordi?”, quando la memoria racconta la storia recente di Genova
Cassinelli alla Suprema Corte, onore anche per Genova liberale