
Un pomeriggio di emozione per tutti in primis per il presidente di Yacht Club Italiano Gerolamo Bianchi: "E' una bellissima iniziativa del club, questi bambini sono portatori di un momento di difficoltà ma per noi è un onore ospitarli e iniziare un percorso insieme a loro, il Club è aperto a questo tipo di iniziative e ne faremo sempre di più. Io mi auguro che questi ragazzi imparino ad amare il mare e magari diventino allievi della nostra scuola vela e questo anche a testimonianza che il mondo sportivo può essere vicino a quello della sanità".
Bambini che con le loro famiglie stanno vivendo mesi di dolore e sofferenza. Oggi sui loro volti, nelle loro voci c'è entusiasmo e stupore. Per il presidente Bianchi la vela è una vera e propria scuola di vita: "Insegna tantissimo, insegna a cavarsela da solo se si va in singolo, insegna anche a essere in grado di integrarsi in una squadra e avere dei compiti, poi insegna che in natura - nel caso specifico del mare - bisogna sempre essere umili e attenti perché il mare può essere molto bello ma anche molto pericoloso".
Un'uscita in mare unica perchè a bordo del super competitivo Pendragon, Davidson 69 armato da Nicola Paoleschi e gestito dal team principal Carlo Alberini, una delle barche protagoniste della grande vela d’altura, un autentico gioiello abituato a solcare gli oceani. "La prima cosa che il Club mi ha proposto è stata quella di portare i bambini del Gaslini, di Abeo - racconta emozionato Alberini - e allora ho detto assolutamente sì perché per me è una crescita morale poter aiutare anche solo per qualche momento di spensieratezza questi bambini, poter far godere a loro e alle loro famiglie un attimo di libertà".
IL COMMENTO
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