"Noi non siamo contro i gestori dei locali della movida ma solo contro chi non riesce a gantire il minimo controllo della zona".
E' la denuncia di Franca Giannini, portavoce del comitato Vivere il Centro Storico della città vecchia di Genova, che aggiunge: "La riprova di questo è arrivata dalla chiusura imposta dalle autorità di un birrificio di via delle Grazie, ora riaperto con limitazioni come la chiusura entro le 21. Ebbene sono state sufficienti questi provvedimenti per fare restituire un minimo di vivibilità alla zona, questo a nostro avviso conferma che i gestori dei locali possono incidere e contribuire a rendere la movida più vivibile e compatibile con la vita degli abitanti".
Per sottolineare la loro posizione gli abitanti del comitato hanno reso pubblico un lungo comunicato, con tanto di video, per spiegare il loro punto di vista:
"Con la ripresa delle attività e la sospensione del coprifuoco notturno, si è assistito in varie zone della città di Genova, e in particolare nel centro storico, all'esplodere di fenomeni di vita notturna totalmente fuori controllo, lesivi sotto molti aspetti non solo dei diritti dei residenti ma anche di molte attività che operano nel rispetto di abitanti e luoghi. Fenomeni, peraltro, che stanno investendo la città intera e che le ordinanze emergenziali e temporanee del Comune non hanno ancora risolto del tutto. Nel centro storico il Comune ha adottato misure sanzionatorie che hanno portato anche alla chiusura temporanea di alcuni locali.
Il titolare di uno di questi, la birreria sita in via delle Grazie, ha rilasciato nei giorni scorsi alcune interviste negando ogni responsabilità in capo al proprio locale riguardo agli eccessi della "movida".
L'eccessivo affollamento in via delle Grazie e nelle zone limitrofe, dovuto indubbiamente e per la maggior parte ai frequentatori del locale in questione, che acquistano le consumazioni, non le consumano all'interno del locale e bevono ammassandosi per la strada, con conseguente frastuono oltre ogni limite di legge (come attestato da recenti rilievi fonografici effettuati nella stessa zona dal Nucleo tutela ambiente della Polizia locale Genova), è una condizione che perdura ormai da anni.
Le folle di giovani schiamazzanti davanti al birrificio, in barba a qualsiasi norma sulla quiete pubblica, sono ampiamente documentate. Nei confronti di tale situazione i residenti, non riuscendo ad ottenere alcuna applicazione della legge attraverso interventi delle forze dell'ordine in loco, si sono rivolti a varie riprese alle amministrazioni comunali, chiedendo di porre rimedio ad una situazione di disturbo e degrado, che tra il 2018 e il 2019 ha visto un continuo e inesorabile peggioramento, fino agli eccessi del dopo lockdown 2020, totalmente fuori controllo.
Oggi in via delle Grazie e in piazzetta Barisone, dopo l'applicazione delle misure di emergenza, i residenti possono finalmente aprire le finestre su una situazione incontestabilmente diversa. I ristoranti e gli altri locali sono regolarmente aperti, ma affollamento e rumore sono diminuiti drasticamente, e dopo la mezzanotte si è scoperto anche un po' di "sano" silenzio. Perché, parlando di rumore in ogni parte del centro storico, nonché di vero e proprio frastuono, che affligge sistematicamente i residenti durante molte notti a settimana, si sta parlando di un danno grave e persistente alla salute delle persone, rispetto al quale risulta assolutamente legittimo stabilire vere e proprie responsabilità.
Come cittadini di una sola città - spiegano ancora dal comitato - è inutile dire che ci auguriamo il bene di tutti, cioè di chi vive (e dovrebbe poter dormire) nel centro storico e di chi ci lavora per vivere. Considerando quindi che le attività devono o dovranno riprendere, in qualche maniera, ci chiediamo da chi e come saranno affrontati i problemi che non possono certo considerarsi risolti in via emergenziale dalle attuali ordinanze, che per quanto funzionali ad un effettivo miglioramento in alcune zone, non possono considerarsi vere e proprie soluzioni per una situazione ben più ampia e complessa.
Dopo i fatti gravi degli ultimi tempi, vorremmo poter credere che tutti, dalle amministrazioni ai locali, sanzionati o no, abbiano capito che è davvero arrivato il momento di cambiare, limitando gli orari, organizzare i locali diversamente, prevedere occasioni e spazi per i giovani o pensare un modo diverso del vivere del centro storico nel rispetto di tutti e trovando soluzioni permanenti - concludono gli abitanti - che facciano di questa città un posto migliore per tutti".
cronaca
Malamovida. Il comitato: "Con lo stop al birrificio vicoli più vivibili"
Franca Giannini: "Senza o limitando l'apertura di quel locale in via delle Grazie si riesce a dormire"
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