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La più grande, ovviamente, riguarda il premio principale andato a ‘Titane’ della francese Julia Ducournau, una provocazione gratuita e di cattivo gusto – tra pulp e travestitismo, pieno di domande cui non dà alcuna risposta - su cui non ho nessun problema a dire che ho capito poco o nulla: la storia di una ragazza alla quale, in seguito ad un incidente d’auto provocato dal padre da bambina, viene sostituita una parte della calotta cranica con una protesi di titanio che – non si sa ben perché – diventa una serial killer. Non contenta di questo si fa mettere incinta da un’automobile (un’automobile!!!) e accetta di farsi passare per il figlio (il figlio!!!) che un capo pompiere eroinomane aveva perso anni prima. Voilà, il gioco è fatto e la Palma è servita.
Io credo che i Festival, al di là della mondanità, debbano soprattutto indirizzare gli spettatori in sala e ancor di più in un periodo come questo dove si sta lentamente ripartendo tutti, in particolare coloro che al cinema ci vanno poco o niente. Ecco, se io faccio vedere ‘Titane’ (o anche l’80% dei premiati) a chi va solo una volta l’anno (“ha vinto a Cannes, sarà bello”), il malcapitato non tornerà – credo – mai più in una sala cinematografica. Non mi sembra un buon servizio. Il resto del Palmares, nella maggior parte, è andata a quelli che ieri ho definito ‘film da festival’, tutti pochissimo riusciti, da “Ha’Berech” dell’israeliano Nadav Lapid ad ‘Annette’ di Leos Carax, passando per ‘Compartment N°6’ del finlandese Juho Kuosmanen, stupito più di noi dall’aver ricevuto il Gran Premio della Giuria.
In questo contesto gli unici due film meritevoli premiati – ‘A hero’ di Farhadi e ‘Drive my car’ di Hamaguchi – finiscono per essere come dei corpi estranei ma la cosa più grave di tutte è che Julia Ducourneau sia la seconda donna ad aver vinto nella storia di Cannes la Palma d’oro ventotto anni dopo Jane Campion e il suo bellissimo ‘Lezioni di piano’: con ‘Titane’ una bestemmia cinematografica. Così, alla fine, la cosa che rimarrà di più nella mente della serata di ieri è la bellezza di Sharon Stone che ha consegnato il premio principale e lo spacco vertiginoso del suo vestito.
IL COMMENTO
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