Ci sarà un po’ di Genova nella Mostra di Venezia 2021 che si aprirà l’1 settembre il cui programma è stato reso noto questa mattina dal Direttore Alberto Barbera: fuori concorso verrà infatti presentato il documentario di Roberta Lena ‘DeAndré#DeAndré’ che si basa sulla tournée durata due anni del figlio Cristiano incentrata sul concept-album del padre ‘Storia di un impegato’ con video e documenti inediti.
Previsto anche un concerto dopo la proiezione programmata per il 10 settembre. Se vogliamo, un altro piccolo spicchio di Genova sarà presente in ‘America latina’ dei fratelli D’Innocenzo (che l’anno scorso a Berlino hanno vinto l’Orso d’argento per la migliore sceneggiatura con ‘Favolacce’) che vede tra i protagonisti Maurizio Lastrico.
‘America latina’ è uno dei cinque film italiani, una pattuglia di qualità, che lotteranno per il Leone d’Oro: in lizza Paolo Sorrentino (‘E’ stata la mano di Dio’), Mario Martone (‘Qui rido io’), Gabriele Mainetti che torna a girare sei anni dopo il grande successo di ‘Lo chiamavano Jeeg Robot’ (‘Freaks out’) e Michelangelo Frammartino (‘Il buco). Ma tutto il Concorso, almeno sulla carta, sembra di buon livello. Spiccano Pedro Almodovar che inaugurerà la rassegna con ‘Madres paralelas’, una storia tutta al femminile; l’australiana Jane Campion (‘The power of the dog’); il cileno Pablo Larrain che dopo aver portato al Lido nel 2016 un film su Jackie Kennedy ci riprova quest’anno con Lady Diana (‘Spencer’, il titolo); Paul Schrader, già sceneggiatore di capolavori come ‘Taxi driver’ e ‘Toro scatenato’ (The card counter’) e il messicano Michel Franco che lo scorso anno proprio qui a Venezia stupì tutti con ‘Nuevo orden’, Premio per la migliore sceneggiatura.
Ma è nei Fuori concorso che Venezia si gioca le sue carte migliori con la presenza delle grandi Major americane che hanno disertato Cannes. Ecco quindi l’attesissimo ‘Dune’ di Denis Villeneuve, ‘The last duel’ di Ridley Scott e il dodicesimo episodio della saga di Halloween (‘Halloween kills’) inaugurata da John Carpenter nel 1978. Film che dovrebbero portare sul red carpet una marea di divi (Matt Damon, Adam Driver, Kate Hudson, Kirsten Dunst, Olivia Colman, Dakota Johnson, Penelope Cruz e Javier Bardem, solo per citarne alcuni).
La notizia più importante, però, per chi andrà al Lido da addetto ai lavori o da spettatore, è che – a differenza di Cannes dove siamo stati stipati in sale da 2300 o 1600 posti tutti attaccati l’uno all’altro senza il minimo controllo sanitario – non si farà finta che non sia successo niente o che la situazione sia tranquilla: come l’anno scorso previsti controlli della temperatura ai varchi d’entrata dell’area della Mostra, Green pass necessario per accedere alle sale, posti dimezzati da prenotarsi attraverso internet e divieto assoluto di abbassare le mascherine durante la proiezione. Non so se Venezia sarà migliore di Cannes dal punto di vista cinematografico, certamente lo è per qualcosa di comunque più importante: la sicurezza di tutti noi.
cultura
La mostra di Venezia rende omaggio a De Andrè
Fuori concorso un documentario sul grande artista genovese
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