cronaca

Il lavoro dei carabinieri forestali raccontato dal generale Morolla. In caso di emergenze pronti a intervenire duemila volontari
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Dal 2017, da quando sono diventati carabinieri, le guardie forestali non spengono più incendi. Ora il loro compiti è concentrarsi sulla ricerca degli incendiari, i piromani, che spesso sono contadini sbadati o maldestri che per bruciare qualche sterpaglia incendiano un bosco intero.






Non è un caso se negli ultimi anni i roghi della Liguria, terra di mare con altissima densità di boschi, sono più che dimezzati, diminuiti del 40% come assicura lo schivo tenente colonnello savonese della Forestale Pietro Ghersi che da decenni bracca i piromani veri. Spesso delinquenti seriali dalla doppia vita e con qualche problema psichiatrico. Come un insegnante di musica di un liceo genovese che prima di essere identificato ha incendiato mezza Valbisagno.

Parte dalla Forestale, corpo specializzato dell'Arma dei carabinieri che continua ad avere un'anima propria, il viaggio di Primocanale nell'emergenza incendi che in questa estate rovente 2021 sta interessando mezzo mondo, e pure l'Italia, dalla Sardegna, passando dall'Abruzzo e la Sicilia.

In Liguria per ora la situazione è sotto controllo anche a causa del divieto di appiccare fuochi nelle campagne che vige da luglio, ma il rischio roghi, a causa delle temperature rigide e la siccità, ma anche dello spirito di emulazione che potrebbe innescare i piromani, rimane.

Il compito di spegnere gli incendi ora spetta a vigili del fuoco e volontari della Regione, in tutto duemila persone adeguatamente attrezzate e divise in squadre.

Il monitoraggio del territorio spetta ai carabinieri forestali che presidiano le campagne e i punti più a rischio incendi.

Il ponente di Genova, ad esempio, dalla Cannellona, bricchi andati in fiamme appena poche decine di giorni fa, zone anche di ragazzini che amano movimentare le serate d'estate giocando con i fiammiferi e osservando il fuoco e il lavoro dei pompieri, ed ecco la spiegazione di alcuni incendi avvenuti negli ultimi anni fra i canneti e i boschi del Cep di Prà.

Altro luogo di incendi a Genova sono da sempre il monte Moro e il monte Fasce che sovrastano il levante di Genova e più volte teatro di grandi roghi che hanno illuminato le colline della città e sfiorato il tracciato dell'autostrada A12.
Proprio dalla sommità dell'area delle antenne e dei ripetitori di monte Fasce Primocanale oggi, 11 agosto, alla vigilia della seconda giornata di bollino giallo dell'anno per il caldo, incontrerà intorno alle 10.30 in diretta il comandante regionale dei carabinieri forestali della Liguria, il generale di brigata Renzo Morolla.
Sarà lui a guidarci nel viaggio nel lavoro dei militari forestali dell'Arma nella grande lotta per prevenire incendi in una delle estate più tragiche in quanto a roghi e boschi divorati dalle fiamme. Il primo dato che trapela sembrerebbe rassicurante: quest'anno in Liguria ci sono stati solo 90 roghi. Ma è presto per cantare vittoria visto che se permane lo stato di siccità il mese più a rischio incendi è quello alle porte: settembre.