La Liguria è la seconda regione in Italia per presenza percentuiale di imprese avviate e gestite da immigrati: un'azienda su sette (il 14,3%) ha origine e conduzione non autoctona; soltanto la Toscana ha un 14,4%, mentre la Lombardia ha il 13%.
Lo dimostra uno studio Unioncamere, che fissa in Basilicata (3,9), Valle d'Aosta e Sicilia (6,1) le regioni con le presenze imprenditoriali straniere meno significative.In valore assoluto, la terra di elezione dell'imprenditoria straniera è la Lombardia, dove hanno sede 124.603 imprese guidate da persone nate fuori dei confini nazionali. A distanza seguono il Lazio (81.938) e la Toscana (58.937).
Tra gennaio e giugno, secondo Unioncamere, il bilancio tra le nuove imprese aperte da stranieri e quelle che hanno chiuso i battenti ha fatto registrare un saldo positivo di 16.197 unità, nettamente più elevato del corrispondente periodo del 2020, fortemente influenzato dal lockdown, ma anche del primo semestre del 2019, quando l'incremento netto delle imprese di stranieri fu di 10.205 unità.
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Imprese di immigrati, Liguria seconda in Italia: di origine straniera un'azienda su sette
Uno studio Unioncamere conferma la ripresa del comparto dopo la pandemia
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