cronaca

Puri del sindacato: "In città anche bagnanti stranieri. Il Waterfront del levante possibile svolta positiva"
1 minuto e 27 secondi di lettura
"La stagione è andata bene: spesso siamo stati al completo perchè per il covid la gente è andata meno in vacanza ma anche perchè le capienze degli stabilimenti sono state ridotte di circa un terzo".

A parlare è Alessandro Puri, responsabile del Sib, il Sindacato Italiana Balneari, degli stabilimenti di Genova e titolare dei Bagni Squash di corso Italia: "Quest'anno abbiamo avuto per la prima volta a Genova anche bagnanti stranieri".

A Genova da Vesima a Nervi ci sono trentacinque stabilimenti: "Tutti si sono adeguati al post covid. Ora sempre più gli bagni sono una seconda casa e un circolo ricreativo, anche oggi che è una brutta giornata qui fra gli ombrelloni e il bar ci sono tante persone che s'incontrano".

Puri poi dice che i lavori del waterfront del levante che uniranno l'affaccio al mare del Porto antico con il lungomare di corso Italia e Boccadasse potranno dare nuovi impulsi agli stabilimenti balneari di Genova: "Potremo avere un nuovo passeggio anche d'inverno molto apprezzato dai genovesi ma anche dai turisti".

Il mare di corso Italia, come assicura Puri, "è pulito nonostante i preconcetti di tanti genovesi".

Gli Squash, aggiunge l'imprenditore, hanno poi subito la chiusura dei cinque storici campi da squash che caratterizzavano lo stabilimento per fare posto ai cantieri dei due scolmatori, Fereggiano e Bisagno, i due canali sotterranei di sei chilometri, che metteranno in sicurezza il bacino del Bisagno per evitare altre alluvioni, "è stato triste e devastante, abbiamo subito danni igenti, ma non potevamo opporci a un'opera così importante per Genova. Aprire in futuro almeno un campo da squash? Nel breve periodo non credo, dopo la fine del scolmatore del Bisagno vedremo".