cronaca

Da Facebook a Telegram: centinaia i messaggi delle frange estremiste no vax. Oggi la manifestazione nelle stazioni
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 Minacce di morte a Toti su tutti i social: le frange estremiste dei movimenti no vax e no green pass usano parole e toni sempre più duri nei giorni in cui le proteste prevedono il blocco delle stazioni (l'1 settembre dopo le 14) e le manifestazioni sotto i palazzi dei governi regionali (il 2 settembre).


Il canale Telegram "BASTA DITTATURA" prende in prestito le svastiche naziste ma inneggia alle ghigliottine e ricorda pure Maria Antonietta, lo schiavismo e i regimi dittatoriali, in un mix letale e senza senso di minacce e prese in giro.

La maggioranza dei messaggi chiama la morte del presidente della Liguria Giovanni Toti. La colpa? Essere pro vaccini e averlo dichiarato apertamente, così come aver detto di essere a favore del green pass. La gogna social continua, cresce, si gonfia, prende toni deprecabili, ormai fuori misura e oltre ogni regola, da censura totale: da Telegram a Facebook, si sposta nel reale, sui canali girano tutti gli indirizzi per bombardare Toti di messaggi e insulti, c'è chi telefona in presidenza e racconta il resoconto, chi sfoga la rabbia da tastiera in messaggi quasi irripetibili.

"Ciò che non si risolve con le bandiere si può risolvere con la polvere da sparo", "E' il primo che finisce in piazza a testa in giù", "Toti farti fuoco è poco", "Deve essere messo ai ceppi quanto prima!", "Devono essere giustiziati da una corte marziale sono assassini". Si potrebbe andare avanti a oltranza: Toti complice stipendiato di un disegno supremo che trasforma i cittadini in sudditi riportandoci indietro nella storia.

Gli stessi canali organizzato le rivolte di piazza: la prima questo pomeriggio -  1 settembre -  
in tutte le stazioni delle grandi città italiane, per Genova saranno Principe e Brignole. I manifestanti si sono dati appuntamento per le 14 e il blocco dovrebbe scattare per le 15, pronti poliziotti e carabinieri a presidiare per evitare l'occupazione dei binari.

La seconda è prevista per il 2 settembre, questa volta contro i palazzi del potere, quelli delle Regioni:
"Organizzato dal popolo autogestito, pacifico, contro il passaporto schiavitù, contro obblighi vaccinali, contro la truffa covid, contro la dittatura instaurata. Appuntamento dalle 10 alle 12 ancora una volta al grido di "BASTA DITTATURA", in piazza De Ferrari a Genova. E ancora l'agenda di settembre continua il 3 settembre con il "presidio sedi leccaculo canali manipolazione", un messaggio alquanto chiaro al mondo dei media, fino ad arrivare in Parlamento il 6 settembre con una dichiarazione generica di "sciopero". 

“Avanti a testa alta e un messaggio a tutti i no vax che sfondano le mie pagine social: abbiamo deciso di segnalare, cancellare e bloccare tutti in commenti che incitano alla violenza. Non quelli che motivano il loro dissenso in modo civile. Pertanto se trovi cancellato il tuo commento, sappi che ti reputiamo per quello che sei: una belina!”, è la risposta affidata sempre ai social di Giovanni Toti, che continua: “È un crescendo di odio e intolleranza di fronte al quale gli uomini delle istituzioni non possono stare fermi. Non possono più andare avanti impuniti”.