cronaca

Indagine della Procura di Milano su alcune persone che stavano procurandosi armi
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 Il movimento no-vax, nelle sue frange più opache, finisce sotto la lente dell'antiterrorismo: otto indagati per gravi reati che, secondo gli investigatori, stavano preparando azioni violente. Si definivano "i guerrieri', su Telegram, gli indagati nell'operazione della Polizia, coordinata dalla Sezione distrettuale Antiterrorismo della Procura di Milano, che ha portato oggi a eseguire numerose perquisizioni in varie regioni. La frangia No Vax, che aveva intenzione di costruire rudimentali ordigni "fai da te" e di approvvigionarsi di coltelli, era composta da 5 donne e 3 uomini.

Nel corso delle perquisizioni di oggi nei confronti del gruppo di No Vax che stava progettando azioni violente, soprattutto per la manifestazione di sabato prossimo a Roma, sarebbero state trovate armi, come coltelli e bastoni. Lo si apprende nelle indagini della Digos, coordinate dal capo del pool antiterrorismo milanese Alberto Nobili e dal pm Piero Basilone.

Sono state definite come "molto determinate e arrabbiate" le 5 donne che si trovavano tra gli elementi di spicco del canale Telegram denominato 'I guerrieri', al centro dell'operazione di Polizia Postale e della Digos. Delle perquisizioni demandate dall'autorita' giudiziaria, infatti, 5 hanno riguardato donne e 3 uomini. Si tratta di una frangia composta da persone con un "profilo basso" senza "esponenti d'area", ma da gente comune: disoccupati, operai, portinai, camerieri. Uno degli uomini, che aveva un porto d'armi, era conosciuto per essere vicino all'indipendentismo veneto, ma al momento non sarebbe emerso niente di piu' strutturato.

Le "azioni violente" che stavano programmando, anche con l'uso di armi, i 'no Vax' che si facevano chiamare 'guerrieri' su Telegram, perquisiti oggi dalla polizia e indagati per istigazione a delinquere aggravata, erano "tese a mutare o condizionare la politica governativa e istituzionale in tema di campagna vaccinale". Lo scrivono il capo del pool antiterrorismo di Milano Alberto Nobili e il pm Piero Basilone nei decreti di perquisizione. Gli indagati portavano avanti "iniziative volte ad affermare le convinzioni dell'area cosiddetta 'no Vax'".

Per gli inquirenti il blitz di stamani, come viene chiarito, rientra in una "importante attivita' preventiva contro dei disordini" che erano stati programmati. Da un lato, c'e' il riscontro che questi gruppi stanno "alzando il tiro" e dall'altro si dimostra che le istituzioni e le forze dell'ordine sono presenti nel contrastarli. Le perquisizioni, come si legge nel decreto, riguardano documenti "di qualsiasi natura (anche informatici)" e dispositivi, come notebook, cellulari, memorie o supporti informatici, "utili alla ricostruzione dei fatti e della responsabilita'". Si cercano anche "armi" e elementi "riguardanti i rapporti tra gli indagati e tra questi e altri soggetti che potrebbero aver concorso all'istigazione alla commissione di delitti connotati dalla violenza contro persone e cose" e per la "delineazione dei rispettivi ruoli".