Politica

1 minuto e 5 secondi di lettura

Saranno in 20 mila a Genova il 17 novembre. Un piccolo remake di quanto successo nell'estate del 2001. Tornano i no global in città, tornano per protestare in maniera pacifica contro la commissione d'inchiesta del G8 e le richieste di pena avanzate dai pm Canepa e Canciani per i fatti di Genova. In testa al corteo uno striscione chilometrico con sopra scritto "La storia siamo noi" e don Gallo. Oggi la sua comunità, di San Benedetto al Porto, è stata visitata dall'arcivescovo di Genova monsignor Angelo Bagnasco. Un'occasione per parlare di quanto sarà: "Scenderemo in piazza per dimostrare che la gente non ha dimenticato, per far capire ai grandi della terra che senza di noi, senza l'apporto degli ultimi non si andrà da nessuna parte". Non ha dubbi don Gallo: "Sarà un corteo totalmente apolitico, pacifico, gioioso". Per il 17 novembre, oltre al serpentone di manifesti, cartelli e ragazzi, previsti anche dibattiti, incontri e concerti. Per l'occasione salirà sul palco Roy Paci, non a caso componente di spicco della band di Manu Chao protagonista anche lui nel 2001. Tutti favorevoli, o quasi, alla maxi manifestazione. Il quasi è ad esempio rappresentato da Gianni Plinio di An che ha invitato il ministro Amato a vietare il corteo. Si attendono reazioni. (Pietro Pisano)