cronaca

L'uomo già condannato a 18 anni per associazione di stampo mafioso
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 Una confisca da dieci milioni di euro nei confronti di un imprenditore di Reggio Calabria e del coniuge: la DIA, direzione antimafia di Genova, ha eseguito il provvedimento di confisca di beni nei confronti di un imprenditore originario di Cittanova (RC) e del proprio coniuge.
La confisca ha interessato l’intero capitale sociale e il patrimonio aziendale di quattro società, di 14 fabbricati e di 41 terreni in provincia di Savona e di Reggio Calabria, conti correnti, beni mobili registrati e posizioni finanziarie, per un valore stimato di circa 10 milioni di euro.

Il soggetto, dichiara la DIA, "è considerato figura apicale della cosca RASO-GULLACE-ALBANESE, con funzione direttiva e di comando dell’articolazione ‘ndranghetistica in Liguria e in Piemonte, per il mantenimento dei contatti con gli esponenti di spicco di altre articolazioni territoriali della ‘ndrangheta e per la condivisione di interessi imprenditoriali ed il reimpiego di proventi delle attività delittuose".

Entrambi i soggetti furono arrestati nel luglio del 2016 nell’ambito della operazione antimafia denominata “ALCHEMIA” a conclusione delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, Direzione Distrettuale Antimafia, in quanto gravemente indiziati di associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione e intestazione fittizia di beni e società.

Per il Tribunale di Reggio Calabria i soggetti sono "caratterizzati da una pericolosità sociale qualificata in quanto indiziati di appartenenza ad associazione di tipo mafioso". Non basta: il 18 luglio 2020 il Tribunale di Palmi (RC) ha condannato l'uomo a 18 anni di reclusione, ritenendolo colpevole del delitto di associazione a delinquere di stampo mafioso.