
I sommozzatori hanno operato a una profondità tra i 22 e i 40 metri e recuperato un totale di quasi 300 metri lineari e un volume di oltre 5 mc complessivi di attrezzatura. Dal 2019 il corpo delle capitanerie di porto ha rimosso oltre 25 tonnellate di reti da pesca, responsabili dell'alterazione dell'ecosistema marino, e vere e proprie trappole per le specie ittiche che vi rimangono intrappolate.
Importante il recupero davanti alla città di Albenga: un intero sacco di una rete da pesca a strascico intrappolato sui massi dissuasori da poco installati a protezione del relitto, lungo 120 metri e pesante più di 400 kg. Era stato individuato dal Marina Diving di Loano. Per il recupero è stato fondamentale l'apporto di un peschereccio di stanza nel porto di Loano grazie al quale, tramite l'utilizzo dell'argano di bordo, è stato salpato e riportato a terra il materiale rinvenuto.
IL COMMENTO
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