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I numeri sono impietosi e mettono il Genoa di Ballardini con le spalle al muro
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I numeri sono impietosi e mettono il Genoa di Ballardini con le spalle al muro. A Torino contro i granata è arrivata la quinta sconfitta in nove partite. Il 3-2 finale ha portato nella casella dei gol subiti la poco invidiabile cifra di 21. Per i rossoblu sempre più giù in classifica e con una striscia senza vittoria che sale a sei partite, serve una svolta è un chiarimento visto che i giocatori sembrano non rendersi conto di questi continui flop.

Nel marasma di salvano in pochi e la nuova società dovrà subito affrontare un’emergenza continuazione. Contro il Torino il Grifone fa la stessa preoccupante recita: in mezz’ora subisce prima il gol dell’ex Sanabria su assist di Ansaldi con difesa di sale e poi incassa il 2-0 con Pobega che entra in area senza opposizione. Da Vasquez a Fares tutti fuori posizione. Unico improvviso segno di vita il tentativo di Destro prima dell’intervallo parato da Milinkovic Savic. Ballardini che aveva puntato sul rilancio di Ghiglione, Sturaro e Toure, cambia tutto con Galdames, Kallon e poi Caicedo. Genoa più aggressivo e arriva la sesta prodezza stagionale di Destro su assist di Caicedo. Come già a Cagliari, a Bologna e in casa con Verona e Sassuolo, Criscito e compagni giocano una ripresa generosa e sognano il miracolo. Il Torino infatti sbanda, ripiega, ma con Brekalo va sul 3-1 e il match sembra chiuso.

Il pazzo Genoa invece non ci sta e una percussione di Kallon manda in porta Caicedo che non sbaglia. Il finale è palpitante e una punizione di Rovella esce per questione di centimetri e stavolta la rimonta non arriva. Ballardini si è detto arrabbiato per gli errori soprattutto della retroguardia, ma non è preoccupato. I tifosi non sono della stessa idea e chiedono un cambio di passo. Incredibile la sequela di primo tempi da museo delle cere. E qui un allenatore ha delle grandi responsabilità. Ma c’è spazio per rimediare.

Martedì prossimo a Spezia ci sarà però bisogno di altro, soprattutto di un risultato utile. Ballardini si gioca molto e il destino lo riporta al Picco dove la sua quarta avventura col Genoa era cominciata poco prima dello scorso Natale con un successo vitale che farebbe comodo anche adesso. Poi. Venezia ed Empoli. Il destino di tutti, passa da queste tre finali e come tali devono essere affrontate.