sport

Tanta Liguria nella carriera del corniglianese, parentesi straordinarie con Bari e Torino
1 minuto e 28 secondi di lettura
 "Ho deciso di fermarmi. Non voglio più affrontare discorsi di campo". Con queste dichiarazioni, Gian Piero Ventura dice addio al mondo del pallone. "Dopo trentasette anni di calcio con tante soddisfazioni e qualche momento negativo, penso sia un mio diritto riprendere la mia vita”, ha aggiunto l'ormai ex tecnico a tuttomercatoweb.com.


Ventura ha scelto un giorno particolare per dare l'annuncio: questa sera infatti la Nazionale di Roberto Mancini sarà impegnata all'Olimpico di Roma contro la Svizzera, sfida che può valere l'accesso al mondiale per gli azzurri. Proprio a causa di un mondiale mancato, il CT di Cornigliano venne esonerato dalla guida della nazionale il 15 novembre 2017: in quell'occasione gli azzurri non riuscirono ad avere ragione della meno quotata Svezia, che in 180 minuti di gioco si qualificò per il mondiale di Russia grazie alla vittoria per 1-0 dell'andata, con ritorno a reti bianche. L'ultima volta che l'Italia non si era qualificata ad un mondiale era il 1958.


Ventura si era guadagnato la chiamata in nazionale, dove era subentrato ad Antonio Conte, grazie alle ottime stagioni a Torino. Il tecnico genovese aveva infatti portato la squadra al settimo posto in campionato, quindi in Europa League, sulle ali della coppia Immobile-Cerci. Molto positiva anche la prima stagione come allenatore del Bari in Serie A, subentrando nuovamente ad Antonio Conte. Il tecnico ha portato i pugliesi a quota 50 punti, record di squadra in Serie A, con i giovanissimi Ranocchia e Bonucci in rampa di lancio.


La carriera di Ventura si è incrociata molto spesso con la sua terra, la Liguria: da giocatore ha vestito le maglie di Sampdoria, Sestrese, Imperia e Sanremese; ha poi allenato la Sampdoria, l'Albenga, il Rapallo Ruentes (oggi Rapallo Rivarolese) l'Entella Bacezza (oggi Virtus Entella) e lo Spezia.