Dietro alle cose buone, spesso c’è un cervello femminile. Così dietro la “pace in trattoria” vai a cercare la tessitrice e scopri Anna Costantini. E’ una piacevole e esile signora che ha un meraviglioso e illustre padre: il pittore Flavio Costantini. Avere un genitore artista serve sempre nella vita: allarga il cervello, fa capire che le giornate sono fatte non soltanto da incontri di lavoro, delibere, cose del Potere, terne e gronde, ma anche di colori, luoghi, poesia, buone letture. E’ stata lei a tèssere la maglia che, partita dalla testa di Claudio Burlando, è finita intorno al tavolo di un ristorante e poi in una conferenza stampa per annunciare che il presidente della regione e il sindaco di Genova avrebbero cambiato rotta: da quella di collisione a un tragitto comune.
Anna Costantini ha un ruolo delicato e strategico nello staff di Burlando. Ma oltre i compiti ufficiali spesso si accolla anche l’avvio a risoluzione di nodi difficili, e a volte deve compensare l’originario difetto del leader regionale: la comunicabilità. Problemi che non ha Marta Vincenzi che , invece, comunica eccome e , semmai, deve essere tenuta con le briglie tese.
Se c’è stata incomprensione tra i due, molto è dovuto proprio ai loro caratteri assolutamente opposti: il freddo ingegnere, l’esuberante preside, il teorico e la pasionaria. Conoscendoli un po’ meglio, però, le valutazioni possono cambiare. Si scopre così che Burlando non è soltanto una macchina politica e ha parecchi lati “umani” e che Marta non è soltanto una “strarompi”ma una donna di casa che sta davanti a una pentola di minestrone con la stessa passione con cui affronta una commissione a Bruxelles.
Insomma, a volte questi fatterelli da trattoria servono a capire meglio i personaggi pubblici, che noi raccontiamo magari con un po’ di malizia, ma sempre partendo da fatti veri, cioè dalle notizie. Piaccia o no a chi ne è protagonista.
IL COMMENTO
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