Cronaca

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La caccia all’uomo iniziata subito dopo l’omicidio ha dato i suoi primi frutti. C’è una svolta nelle indagini sulla morte del trentasettenne Roberto Siri, ucciso a pugni e calci da alcuni albanesi a Cairo Montenotte, in Val Bormida, nella notte tra venerdì e sabato. I carabinieri infatti hanno tratto in arresto un albanese di 22 anni con l'accusa di detenzione di droga ai fini di spaccio e lesioni aggravate. Ma nel corso di un lungo interrogatorio cui è stato sottoposto da parte del procuratore capo della Repubblica, Vincenzo Scolastico, è emerso che il giovane extracomunitario avrebbe partecipato alla prima aggressione davanti alla discoteca B-Spider di Bragno nella quale era rimasto ferito un amico della vittima, Salvatore Tomaselli. L'extracomunitario avrebbe sferrato un pugno all'uomo, che ora si trova ricoverato nel reparto di chirurgia maxillofacciale dell'Ospedale San Martino di Genova. Dal giovane arrestato adesso gli investigatori cercano di risalire agli aggressori di Siri, l’artigiano edile di Cengio, che è poi morto davanti all'Ospedale San Giuseppe di Cairo dove si era recato proprio per fare medicare l'amico.