Politica
Il dibattito sulle coppie di fatto divide il consiglio regionale
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Cinque diverse interpellanze sono state trattate dal Consiglio Regionale sulle consultazioni avviate dal sindaco di Genova Marta Vincenzi per istituire un registro anagrafico delle coppie di fatto. Cristina Morelli (Verdi) ha chiesto alla Giunta di sensibilizzare i Comuni liguri affinché gli uffici di anagrafe rilascino ai componenti delle famiglie che ne facciano richiesta l'attestazione di famiglia anagrafica come previsto dalla legge. "Come associazione Linfa abbiamo presentato in Comune una mozione come quella già presentata ad altri Comuni ma non vogliamo strumentalizzazioni anche perché questa richiesta si rifà ad una legge del 1954 sull'anagrafe, secondo cui per famiglia si intende un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentele, affinità, adozioni, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso comune. Il riconoscimento di tali diritti alle coppie di fatto - ha aggiunto Morelli - non intende modificare il riconoscimento e l'importanza della famiglia fondata sul matrimonio". Anche Rifondazione ha chiesto alla Giunta quali orientamenti e iniziative intende assumere per tutelare la laicità delle istituzioni e dei diritti fondamentali. "Mi preoccupa - ha detto Marco Nesci - il contesto. Si apre una fase in cui sempre più forte è la spinta culturale a mettere in discussione il diritto di famiglia e i diritti delle coppie di fatto". Tirreno Bianchi (Comunisti Italiani), con Lorenzo Casté (Gruppo Misto) e Franco Bonello (Unione a Sinistra), ha chiesto: "Capisco che in questa situazione di confusione politica si possa perdere l' orientamento, ma chiedo alla Giunta la sua posizione sperando di non essere tacciato di laicismo anticlericale". "Non sottoscrivo neanche una parola di quanto affermato dagli esponenti della sinistra - ha detto Alessio Saso (Alleanza Nazionale) - questa questione andava affrontata in maniera molto laica. Si vuol far passare per normale ciò che vent'anni fa era impensabile: il matrimonio e le adozioni da coppie gay. Se una coppia etero vuole formare una famiglia non ha alcun motivo per non sposarsi in Comune, e allora questa iniziativa a favore delle coppie di fatto in realtà è la scorciatoia per legalizzare le unioni omosessuali e l'anticamera dell'adozione dei bambini da parte di coppie omosessuali". "Si sta strumentalizzando un problema reale - ha detto Luigi Morgillo (Forza Italia) - Su questi temi, lo dico da cattolico, ci dobbiamo confrontare in maniera serena. L'approccio della sinistra è attaccare la famiglia tradizionale. Nella nostra società esistono forme diverse di convivenza, occorre farsi carico di questo problema e trovare una soluzione seria, ma senza metterle sullo stesso piano delle famiglie tradizionali basate, secondo l'art. 29 della Costituzione, sul matrimonio, pur assicurando i diritti universalmente garantiti a tutti i cittadini". (Ansa)
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