Cronaca

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La prossima tappa dell’intricata vicenda della detenzione ai domiciliari dell’ormai ex presidente del porto di Genova Giovanni Novi sarà l’interrogatorio di garanzia del gip Franca Borzone, previsto per venerdì. Se verranno confermati gli arresti domiciliari allora scatterà il ricorso degli avvocati Cesare Corti e Cesare Manzitti al tribunale del Riesame, dopo che si è scoperto che il procuratore capo di Genova Francesco Lalla non ha dato l’assenso alla custodia cautelare, richiesta dai pm Zucca, Morisani e Cotugno. Gli avvocati giocheranno sull’età avanzata di Novi, il non fine di lucro dei reati, la scadenza del mandato. Il gip aveva comunque ignorato il dissenso di Lalla ordinando l’arresto. Caso unico in Italia: non ci sono precedenti giurisprudenziali. Questo dunque lo spunto per il ricorso al tribunale del Riesame. Il Gip Borzone ricordiamo che ha ritenuto insussistenti le accuse di corruzione per l’avvocato di Stato Novaresi in merito all’assegnazione fuori gara del multipurpose e i soldi dati alla Culmv, la presunta truffa per l’inserimento di Tirrenia nei concessionari e il presunto falso per alcuni verbali del comitato portuale. Restano le accuse di turbativa d’asta per l’affaire Msc e il rifiuto indotto di alcuni piccoli concorrenti alla gara, la truffa per il soldi alla Culmv e la presunta concussione al gruppo Messina.