Cronaca

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Nasce il “Fronte del porto” definito dagli artefici un contenitore, con un vero e proprio manifesto politico di alcuni portuali di Culmv, Pietro Chiesa, e altre realtà del porto di Genova. “E’ aperto a chiunque abbia capito che il porto è un bene pubblico. La privatizzazione dei porti ha fallito, è stata una spoliazione. Non abbiamo nulla contro chi investe i propri soldi , ma non deve farlo sulla nostra pelle – dichiara Luca, uno degli ideatori - Vogliamo regole chiare e certe su chi opera, vorremmo una gestione delle banchine sotto il controllo dell’autorità potuale al 51 per cento e il resto dei terminalisti. E poi trasformazione delle ex compagnie portuali in servizi d'interesse generale alla stregua dei rimorchiatori e degli ormeggiatori”. Si dicono stufi di essere diretti da pensionati “ma parliamo di tutti, dalla Culmv ai terminalisti, algi imprenditori, ai vertici del porto”. Sul fronte bufera giudiziaria: “Le inchieste le facciamo fare a chi di dovere anche se ci aspettavamo una risposta a difesa dei lavoratori, mai arrivata da nessuno, neppure dai sindacati”. Da domani comunque, ci sarà un clima più teso, c’è da giurarci.