Cronaca

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Oltre un terzo delle donne genovesi ha subito fenomeni di persecuzione ossessiva, il cosidetto stalking, da parte di uomini: lo sostiene l'Aied di Genova in base alle risposte a un questionario compilato in collaborazione con il dipartimento di neuroscienze dell'Università che sarà oggetto di un convegno venerdì prossimo nella sala del consiglio provinciale. Su 1020 questionari distribuiti nel 2006 a donne tra i 20 e i 40 anni nei quali si chiedeva se erano state vittime di stalking almeno per un mese, quindi se è capitato loro di ricevere telefonate, messaggi, sms, mail o subito altri atti d'invasione della propria vita privata come regali inattesi o pedinamenti da parte di molestatori ossessivi, 370 donne hanno risposto sì. "Tra queste solo 29 si sono rivolte a specialisti e solo una cinquantina hanno chiesto parere a un legale - ha sottolineato la psichiatra del dipartimento di neuroscienze dell'Università di Genova, Camilla Maberino che ha condotto l'indagine epidemiologica con Alessandra Berti e Carlo Fizzotto - Il consiglio comunque è di rendere pubblica la vicenda anche se le molestie arrivano da un ex partner e la vittima prova vergogna". La presidente dell'Aied Genova Mercedes Bo ha invitato le donne molestate "ad andare da uno psicologo e rivolgersi alla polizia anche perché dopo episodi come quello di Delfino c'é molta più attenzione verso fenomeni in apparenza lievi in realtà pericolosi". Dall'indagine epidemiologica svolta a Genova è anche emerso che nel 43,4 per cento dei casi il molestatore è sconosciuto alla vittima, che nel 25,2 dei casi è un ex partner e che nel 15 per cento dei casi sono gli uomini ad essere vittima dello stalking da parte di ex fidanzate o ex mogli. Tra le reazioni della vittima quasi la metà provano rabbia (45,9 per cento), ma anche ansia (44,3) o paura (41,3). Questo tipo di violenza è ancora ampiamente sottovalutata in Italia mentre negli Usa ad esempio è punita come reato contro la persona.