Cronaca

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Quattro rappresentanti legali di una società genovese specializzata in recuperi e demolizioni marine, la Tecnospamec, sono stati assolti dal tribunale di Livorno, sezione distaccata di Porto Ferraio, per aver partecipato nell'aprile del 2000, insieme a quattro cittadini britannici e ad un francese, al recupero di una parte del tesoro della nave 'Polluce', ritenuto dall'accusa illegale. Si trattava di monete d'oro e argento e gioielli per un valore complessivo di oltre un milione e mezzo di euro. 'Polluce', un piroscafo a ruote di proprietà della Compagnia Rubattino di Genova usato come postale, affondò nel giugno del 1841 al largo dell'Isola d'Elba.