Cronaca

38 secondi di lettura
Definire le prostitute "soggetti pericolosi" è "un nuovo stratagemma per eludere il nocciolo del problema" secondo Emanuela Costa, operatrice di strada della Comunità di San Benedetto al porto di Genova, comunità fondata da Don Andrea Gallo. Costa definisce emendamenti come quello del pacchetto sicurezza delle "comode scorciatoie" e propone di "regolamentare come un'attività lavorativa la prostituzione conferendo dignità e libertà di scelta a chi si propone per questo mestiere, supportando chi invece lo subisce, con la punizione dello sfruttamento e della tratta". "Il racket non si sconfigge allontanando le donne dai marciapiedi - spiega - perché le varie mafie hanno una rapidità formidabile nel trovare nuovi spazi in cui operare".