Cronaca

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Dieci milioni di euro tenuti nel cassetto per più di quattro mesi che probabilmente avrebbero evitato scioperi e contrasti, palcoscenici chiusi e confronti a muso duro. Le polemiche, al Carlo Felice di Genova, non finiscono mai. In una stagione contrassegnata da una guerra pressoché continua tra sindacati e sovrintendenza, i soldi che ancora il Comune aspettava dalle colombiane del ’92 avrebbero fatto comodo, e come! In realtà c’erano, contenuti in una delibera della giunta approvata il 13 dicembre 2007 e resa esecutiva otto giorni dopo. In tutto 97 milioni di euro, 17 dei quali vengono destinati alla cultura e in particolare 7 a Palazzo ducale e i restanti al teatro dell’opera, in due tranche da 6 e 4 milioni. Peccato però che Sovrintendenza e Consiglio di amministrazione ne siano stati informati soltanto a maggio. Perché? La versione di Tursi è che erano necessarie ulteriori verifiche del Ministero per capire se questi soldi erano destinabili al patrimonio o alla gestione. Certo però è che se i lavoratori avessero saputo che erano in dirittura d’arrivo nuovi finanziamenti, la pace sociale avrebbe preso corpo molto prima e non alla fine di una stagione tormentatissima. Anche perché si tratta di una cifra che consente al teatro di piazza de Ferrari di chiudere il bilancio in pareggio per due anni consecutivi, 2006 e 2007, potendo così attingere ad una parte di quei 20 milioni di euro che il Ministero ha deciso di destinare alle Fondazioni liriche più virtuose.