Cronaca

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Mentre la Digos prosegue le sue indagini per scoprire i responsabili, il drammatico episodio di cui è rimasto vittima Assuncao Bovindo Muteba, il giovane di 24 anni figlio di un dirigente del ministero dell’Innovazione dell’Angola e laureando in scienze della Finanza alla facoltà di Economia e Commercio, massacrato la sera di Ferragosto nel tunnel della passeggiata Anita Garibaldi di Genova Nervi da tredici teppisti per il colore scuro della sua pelle, ha scatenato nel capoluogo ligure un acceso dibattito sul razzismo. Il capogruppo regionale del Prc Marco Nesci è intervenuto affermando che "ormai da tempo si registra un crescendo di atti razzisti, nell'indifferenza, anzi nella condivisione latente di molti cittadini se non, in taluni casi purtoppo sempre meno isolati, apertamente espressa". "L'aggressione razzista ad Assunçao Bonvindo Mutemba, studente universitario angolano - continua ancora Nesci - è solo l'ultimo di una serie di atti terribili, segno evidente di un degrado civile e morale della nostra società". La Cgil di Genova ha definito l'aggressione "un nuovo intollerabile episodio razzista e xenofobo, e con una probabile matrice squadrista" ed in un comunicato osserva: "Ciò aumenta in tutti noi la preoccupazione per il ripetersi di episodi, che ci riportano a periodi storici che si pensava la cultura democratica del Paese avesse sconfitto". Su una differente lunghezza d'onda, invece don Andrea Gallo: "Non si tratta solo di razzismo -ha detto-. Qui c'é una latitanza del pensiero, un'aridità del sentimento. Piuttosto, si tratta di bullismo, lo sfondo è quello dello sfogo sui più deboli. Questo episodio deve essere spunto per una riflessione per tutti: occorre mettere alla porta questo ospite inquietante che é il nichilismo". Dal canto suo Assuncao Bonvindo Muteba ha rifiutato un incontro a Tursi con il vicesindaco che gli avrebbe presentato le scuse della città: preferisce dimenticare l'aggressione e concentrarsi sullo studio in vista di un imminente esame.