Politica

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Ricomporre il mosaico all’interno del Partito Democratico, in Liguria, si complica in vista delle prossime scadenze, soprattutto elettorali. Tutto ruota attorno a come sarà scelto il nuovo coordinatore regionale, quello che prenderà il posto di Mario Tullo. L’unica certezza è che l’attuale coordinatore –come ha già detto più volte– è intenzionato a farsi da parte. Ma sui tempi e i modi c’è ancora una grande incognita. Eppure sono tutti d’accordo nel dire che non si potrà andare troppo in là, perché ci sono da definire le candidature per le elezioni europee e poi per quelle di Savona e Imperia. E il Pd su tutti i fronti, oggi, appare in alto mare. Il sarzanese Lorenzo Forcieri ha già ribadito più volte che non intende rinunciare al seggio per Bruxelles. Anche se in questo caso le scelte saranno fatte a Roma. In ballo per un posto alle Europee c'è anche Massimiliano Costa. Alla Spezia, l’ex sindaco Giorgio Pagano per ora sta a guardare, ma qualcuno dice che ambisca a ricoprire il ruolo di segretario regionale del Pd. Lui smentisce, e chi gli è vicino sostiene che in realtà il suo intento sia quello di diventare presidente della Società per la realizzazione del waterfront spezzino. Sta di fatto che dalla provincia più a levante della Liguria arrivano forti pressioni. Così come dalla componente dell’ex Margherita, anche se sembra difficile che potrà essere uno di loro a governare la segreteria regionale del partito, all’interno della quale gli ex Ds hanno sempre molta influenza. E allora il mosaico potrebbe prevedere, con l’uscita di scena di Mario Tullo, il passaggio di Victor Rasetto a segretario regionale e, al suo posto, al coordinamento provinciale genovese, Pippo Rossetti o Lorenzo Basso. Troppo presto, però, per dire cosa accadrà realmente, anche perché in molti ribadiscono che la scelta dovrà essere fatta passando attraverso le primarie. E a quel punto sarà davvero curioso vedere chi la spunterà.