Cronaca

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Dietro alle sbarre per 7 giorni per poi finire ai domiciliari. Fin qui nulla di strano se non fosse che la persona in questione era innocente. Un 'innocenza risarcita con 12mila euro. Protagonista della disavventura giudiziaria: una ragioniera di Genova. La ragioniera, una 60enne originaria di Bitonto, Bari, era finita in carcere a seguito di una indagine avvenuta in Umbria, ad Assisi, che aveva portato al fermo di 20 persone accusate di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di stupefacenti poichè lei, con gli altri indagati, faceva uso, durante i riti religiosi di un movimento, di una bevanda considerata sacra ma contenente, seppur in minima parte, il dmt, dimeltiltriptamina, una sostanza presente nella tabella degli stupefacenti. Alla donna, oggi 63enne, arrestata nel marzo del 2005, ha assegnato un indennizzo di 1650 euro per la settimana di carcere subita e 10.061 euro per i 90 giorni di arresti domiciliari a titolo di riparazione per ingiusta detenzione.