Cronaca

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"Partirò dicendo che nego la responsabilità degli imputati". Lo ha detto l'avvocato dello Stato, Guido Salvemini, oggi a Genova, iniziando la sua discussione davanti al tribunale impegnato nel processo per i fatti della scuola Diaz avvenuti durante il G8 del 2001. "Nego - ha detto Salvemini - che vi sia stata una spedizione punitiva. Non è stata una spedizione latu sensu terroristica". L'avvocato dello Stato ha poi ricordato che in quei giorni "qualcuno parlò di sospensione della democrazia. Ma la democrazia in quelle ore - ha detto Salvemini - non è mai stata in pericolo". Per l'irruzione alla Diaz sono imputati 29 persone, tra dirigenti di polizia e poliziotti, con accuse che vanno dalle lesioni gravissime al falso, alla calunnia, al porto di armi da guerra. La chiamata in responsabilità civile del Viminale, secondo l'accusa, è determinata dal rapporto di lavoro che intercorre, nel caso specifico, tra il ministero dell'interno e i poliziotti, suoi dipendenti. Un rapporto normato dal codice civile per il quale il datore di lavoro è responsabile delle azioni dei propri dipendenti.