
La vicenda della trasmissione "semi clandestina" delle partite di finale della serie scudetto sulle reti Rai (e la negazione della possibilità per Primocanale Sport, di effettuare la diretta in analogico in Liguria) ha riproposto il problema della gestione complessiva della pallanuoto in Italia. Nei giorni scorsi, Eraldo Pizzo, "monumento" dello sport italiano e della Pro Recco, ha sostenuto la tesi della nostra emittente, affermando che è assurdo come si acquistino i diritti per le partite di pallanuoto e poi, soprattutto le gare più importanti, vengano confinate in remoti angoli della programmazione satellitare. Ma, per dire come vanno le cose, nei giorni scorsi la Federnuoto ha deliberato le decisioni relative ai programmi della prossima stagione. Posto che si continuerà a giocare da ottobre a giugno, in ossequio ai diktat della Federazione Internazionale, cambierà l'orario delle gare. Per chi ha piscine scoperte si giocherà, infatti, alle 15, per tutti gli altri alle 19. Orario, questo, che si andrà a scontrare con gli anticipi del campionato di calcio e con le mille abitudini, sportive e non che regolano il sabato degli sportivi italiani. Una decisione che sa poco di lungimiranza. Ma oramai non c'è da stupirsi di nulla.
IL COMMENTO
Leonardo, Fincantieri e la guerra: l'etica non può essere solo italiana
“Ti ricordi Bilancia?”. Il killer incastrato con una tazzina di caffè e una sigaretta