Dopo lo strappo dell'Italia dei Valori in Comune a Genova sulla variante del Nuovo Lido, la giunta di Marta Vincenzi è apparsa in serie difficoltà. Ma c'è da giurare che dopo la verifica di maggioranza la crisi rientrerà. Probabilmente il partito di Di Pietro ha voluto far capire agli alleati del Pd con chi hanno a che fare, e che quel 10.8% dei consensi alle ultime elezioni europee ottenuto a Genova non può essere ignorato.
Ma la vera partita politica non si gioca a Tursi, dove Marta Vincenzi aveva già rassicurato gli alleati. Sebbene non sia troppo diplomatica di sicuro sa fare i conti, pertanto nel rimpasto di giunta che si farà da qui a metà luglio ci sarà un nuovo assessore per loro. In realtà la vera partita si gioca in Provincia e alle prossime regionali. Per questo Italia dei Valori ha voluto lanciare una scossa al Pd: "attenzione a non pensare di relegarci a un ruolo di comparsa, a prendere decisioni senza di noi". A maggior ragione su pratiche delicate come quelle urbanistiche. E così ora, dopo la crisi rischiata a Tursi, Alessandro Repetto non può pensare di snobbare i ripetuti inviti a assegnare un nuovo assessore provinciale all'Idv, e lo stesso dovrà fare Claudio Burlando in vista delle elezioni del prossimo anno. L'Italia dei Valori ha già chiesto che il vicepresidente finisca a loro. E Burlando, se non vuole scardinare il sistema di alleanze, dovrà dire di sì.
Insomma, la coalizione di centrosinistra è oggi "ostaggio" del partito di Di Pietro. A farne le spese per prima è stata la Vincenzi. I maligni sostengono che Antonio Di Pietro sia rimasto male del risultato conseguito da Marylin Fusco alle Europee (non è andata male, ma probabilmente l'ex pm si aspettava di più). C'era quindi l'esigenza di far capire che il peso politico del partito è comunque alto. E la pratica del Nuovo Lido era troppo succulenta perchè Giovanni Paladini, segretario ligure dell'Idv, si facesse scappare l'occasione.
Quel che è certo è che su delibere di impatto, la coalizione di centro sinistra che amministra Tursi appare quanto mai traballante. Che succederà sulla gronda, ancora bloccata? E per gli altri progetti urbanistici destinati a ridisegnare la città? Il compito di Marta Vincenzi per i prossimi anni non sarà solo quello di fare qualcosa per Genova (ad oggi, moschea a parte, s'è visto poco) ma soprattutto quello di tenere insieme quella maggioranza che lei stessa ha brillantemente definito "smandrappata".
IL COMMENTO
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