Cronaca

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Era tutto in mano a “mama”: così era chiamata Filippa Lo Re, moglie di Benito Canfarotta, noto esponente del clan palermitano dei Canfarotta. Era lei che gestiva quei 129 appartamenti nei vicoli di Genova e che affittava a prezzi esorbitanti a immigrati clandestini o a prostitute. Per loro era l’unico modo che avevano per trovare una casa. E quindi erano disposti a pagare anche affitti di molto superiori rispetto al prezzo di mercato di quei tuguri, in alcuni casi grandi non più di 5 metri quadrati e senza servizi igienici. Le perquisizioni sono scattate all'alba ad opera della Direzione investigativa antimafia di Genova insieme ai carabinieri di Genova e vi hanno partecipato circa 200 uomini, tra agenti della Dia, carabinieri, vigili urbani e vigili del fuoco, che hanno setacciato la zona di vico del Ferro, via della Maddalena, vico della Rosa. Per “mama”, il marito e i figli Salvatore, Claudio e Massimiliano Canfarotta è stata richiesta la sorveglianza speciale. Gli appartamenti sono stati sigillati: in tutto hanno un valore di oltre 5 milioni di euro. Per gestire l’ingente patrimonio di appartamenti e bassi, la famiglia Canfarotta aveva anche aperto una agenzia immobiliare di copertura in via di Canneto il Lungo.