1-Quanti biglietti sono stati venduti all'ultimo Salone Nautico? 2-Quante imbarcazioni sono state vendute? 3-Quanti biglietti sono stati dati in omaggio? 4-Quali sono le prossime manifestazioni in programma? 5- Quanto ha incassato dalla vendita degli spazi rispetto agli anni scorsi?
Questi sono i numeri che chiediamo all’amministratore delegato della Fiera Internazionale di Genova per poter analizzare la situazione dell’ente che, lo ricordiamo, è proprietà pubblica, cioè (anche se la frase apparirà sicuramente demagogica) è di tutti i cittadini. Solo confrontando questi numeri certi e garantiti dalla Siae si possono trarre dei bilanci che non devono essere interpretati come un attacco alla Fiera o ai suoi dirigenti (questi semmai risponderemmo del successo o dell’insuccesso ai soci), ma come una seria radiografia della situazione.
La Fiera Internazionale è un grande valore della città e della regione. Non può, non deve perdere colpi. Deve avere un futuro, deve essere in grado di costruirlo. I due candidati alla presidenza della Regione Liguria hanno idee chiare e le hanno esposte nelle interviste a Primocanale.
Claudio Burlando pensa a una unione strategica tra Fiera e Porto Antico, disegnando una città a mare recuperata completamente anche seguendo le linee generali dell’affresco di Renzo Piano. Lo sfidante, Sandro Biasotti vuole una Fiera che riempa tutti i suoi spazi espositivi, cioè molto attiva, ma anche viva di notte, spostando la movida dal centro storico alle banchine a mare della zona espositiva.
Idee diverse sulle quali si può discutere, ma con un comune obbiettivo. Rilanciare la Fiera. Cosa che oggi non ci pare sia accadendo.
IL COMMENTO
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