Cultura e Spettacoli
Dado Moroni Trio stasera al Borgo Club
1 minuto e 8 secondi di lettura
Appuntamento con la grande musica jazz questa sera al Borgo Club di via Vernazza, a Genova. E doppio concerto (20.30 il primo, 22.30 il secondo) con Dado Moroni Trio. Insieme al jazzista genovese Dado Moroni - al pianoforte - salgono sul palco anche Peter Washington al contrabbasso ed Enzo Zirilli alla batteria. Dado Moroni debutta a 17 anni con Tullio De Piscopo e Franco Ambrosetti, col quale ancora oggi collabora. Nel 1987 viene chiamato, unico europeo, insieme ai pianisti Hank Jones, Barry Harris e Roland Hanna, a far parte della giuria del premio internazionale pianistico Thelonious Monk, svoltosi a Washington. Collabora con Clark Terry e George Robert alla tournèe mondiale organizzata dal governo svizzero per la celebrazione del settecententenario della Confederazione Elvetica. Nel periodo luglio-novembre 1991 il gruppo si esibisce in diversi paesi del mondo riscotendo grande successo ed il consenso della critica internazionale. Incide per l’etichetta America Concorde e partecipa ad un’importante tournèe in Giappone. A tutt’oggi ha inciso oltre 50 cd per le importanti etichette discografiche quali Sony Concorde, Contemporary Telarc Mons,TCB Record, Enja. Peter Washington nasce a Los Angeles nel 1965. Trasferitosi a San Francisco, inizia la sua attività a fianco di grandi musicisti quali Joe Henderson, Harold Land, Bobby Hutcherson dimostrando subito le sue grandissime qualità musicali. Art Blakey lo chiama a far parte degli storici Jazz Messengers.
Ultime notizie
- Cinque Terre, coppia di escursionisti cade lungo un sentiero: salvati
- Nuova tac all'ospedale San Martino: meno radiazioni e tempi ridotti
-
Processo Cella, l'avvocato Franzone: "Il puzzle si sta componendo"
- L'agenda degli appuntamenti in Liguria di mercoledì 16 aprile 2025
- Mattarella ricoverato in serata per l'impianto di un pacemaker
-
Processo Cella, l'esperto di bottoni inguaia Cecere
IL COMMENTO
Genova e il Turismo, un rapporto complesso con i camerieri
Leonardo, Fincantieri e la guerra: l'etica non può essere solo italiana