Anche il 2005 anno del rinnovo al governo della Regione dove è insediato Sandro Biasotti ha i suoi fondamentali precedenti. Il primo è il G8. Gli avvenimenti drammatici di quei giorni hanno una certa influenza per ovvii motivi in Liguria e a Genova. Beppe Pericu sale sulle barricate dei manifestanti convincendoli a tornare a casa dopo la morte di Carlo Giuliani, affronta in prima persona la crisi della città nei giorni immediatamente successivi e vince in carrozza nel 2002 sbaragliando la concorrenza della coppia di vecchi leoni che gli oppone il centro destra: Rinaldo Magnani e ancora Sergio Castellaneta. In Provincia a Marta Vincenzi succede Alessandro Repetto che supera l’ex sindaco di Rapallo, Bagnasco. La rincorsa del centro sinistra è cominciata. Rinfrancato dalle vittorie nelle amministrative la coalizione che va da rifondazione alla margherita prepara il ritorno di Romano Prodi diventato nel frattempo commissario UE. Ma a far capire a Biasotti che l’aria è cambiata è un altro fattore: nelle europee del 2004 la Liguria cerca di mandare in Europa un suo candidato; nel 1999 Roberto Speciale non era passato per un soffio e anche per qualche patto non mantenuto. Ora la sinistra gioca il suo jolly, l’ex presidente della Provincia Marta Vincenzi e assessore all’area vasta nella giunta Pericu. Il successo di quella che da allora diventerà “Super Marta” è travolgente. Vince una donna, la Liguria ha il suo rappresentante in Europa ma soprattutto il voto alla Vincenzi dimostra che l’elettorato quando vengono proposti volti con una storia significativa alle spalle, carismatici anche se legati all’ex PCI, risponde. Ed è così che Burlando, ex segretario del PCI, enfant prodige dell’epoca berlingueriana, ex sindaco di Genova, figlio di un camallo e di una casalinga come lui stesso ama ricordare scende in campo e affronta Sandro Biasotti. La giunta Biasotti si presenta con diverse novità e volti giovani: Giacomo Gatti, Franco Orsi, Nicola Abbundo, Piero Micossi, lombardo, un assessore alla sanità tecnico e taciturno che lascerà il posto al levantino Roberto Levaggi, l’assessore alle finanze G. B. Pittaluga con cui avverrà un doloroso strappo. Biasotti ha governato da indipendente e con qualche ingenuità da nuovo arrivato nel mondo della politica si è scontrato con l’establishment di partito e soprattutto con il navigato e potente Claudio Scajola con cui non sono pochi gli attriti in quei 5 anni. Ma come si diceva è soprattutto l’aria ad essere cambiata, in Liguria con l’abile tessitura del segretario del pd Mario Margini molte amministrazioni hanno il segno del centro sinistra, la provincia di Savona e, dato storico, il comune di Sanremo sono in mano al centro sinistra, dall’altra parte della regione nel Tigullio, Chiavari diventa di centrosinistra . La regione quando si vota nell’aprile del 2005 è profondamente mutata nel suo segno e anche in chiave politica nazionale i sondaggi parlano di un forte calo del governo di Berlusconi. Inoltre, Burlando si adegua ad una campagna elettorale “spettacolare” e l’arma in più di Biasotti nel 2000 viene annullata. Vince l’ex ministro con nettezza.
Cronaca
Regionali: l'anno che vinse Burlando
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