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Il giorno dopo Genoa-Milan, il Ministro dell'Interno Roberto Maroni, parla di Genoa-Milan disputata a porte chiuse e dice alla trasmissione radiofonica "La Politica nel Pallone": "L’Osservatorio dà indicazioni ma il responsabile provinciale è il prefetto e prende le decisioni. Sabato ho sentito il prefetto di Genova e il capo della polizia. Tutti quelli che avevano valutazioni utili da fare. La decisione è stata presa dal prefetto di Genova. Decisione sofferta ma dal suo punto di vista giusta. Spiace prendere decisioni del genere ma si era creato un clima particolare. C’era una situazione ambientale che non consentiva lo svolgimento della partita. Peccato, perché rimangono situazioni di quindici anni fa. Sono settimane che lavoriamo su questo match ma se negli ultimi giorni c’è chi soffia sul fuoco...Se le squadre(le società n.d.r.) e le tifoserie non fanno nulla non si può pretendere dai poliziotti che facciano qualcosa che non compete loro. La decisione comunque credo sia stata ineccepibile».Sulla tessera del tifoso Maroni ribadisce: «Non la considero una rivoluzione. È un passo in avanti, un tassello in più. Una cosa che viene vista ancora negativamente da alcuni, come una schedatura. Invece deve essere uno strumento utilizzato per creare quella affiliazione che risolve molti problemi. Verrà adottata nel prossimo campionato. Spero che sia utile a rendere le gare più piacevoli e meno movimentate. Ci sono condizioni in Italia che rendono precaria la situazione, in primis che gli stadi non sono di proprietà delle squadre».