Leonardo Boccuni corona il suo sogno e si laurea campione mondiale universitario a Szeged insieme al toscano Davide Babboni (Marina Militare). Nella specialità del doppio pesi leggeri l'azzurro della Canottieri Elpis firma una grande impresa rifilando 1''64 alla Germania e 2''25 alla Nuova Zelanda. Una finale tatticamente perfetta, energie dosate in modo eccellente e vittoria in 7'28''42. Per Boccuni prosegue così in modo autorevole la stagione del rilancio dopo il titolo italiano nel singolo pesi leggeri under 23 e la conseguente convocazione per il Mondiale di categoria di Brest (Bielorussia) terminato all'ottavo posto nel singolo. Una gioia per il presidente Marco Dodero, per i tecnici Walter Bagliano e Bruno Lantero a una settimana dalla partecipazione di Arianna Costadura (tredicesima) e Davide Mumolo (riserva) ai Mondiali Juniores e a quattordici giorni esatti dai successi in Coupe de la Jeunesse siglati da Cesare Gabbia e dal timoniere Federico Sanguineri in quattro con. Una giornata trionfale per l'Italia universitaria del CT Dinardo: tre ori, vincono anche il quattro senza pesi leggeri e il singolista Federico Ustolin, e due bronzi per uno storico primo posto nel medagliere davanti alla Gran Bretagna.Al Mondiale Universitario ungherese ha inoltre partecipato Enrico Perino (Murcarolo), classificatosi al settimo posto nella specialità dell'otto.
Sport
Il ligure Boccuni Campione del Mondo Universitario
1 minuto e 2 secondi di lettura
Ultime notizie
- Silvia Salis alla Corri Genova: "Lo sport non deve essere un lusso ma un diritto"
- Mezza maratona di Genova, Piciocchi: "un grande successo che conferma l’importanza dello sport nella nostra città"
- Primavera, il Genoa vince il derby e spinge la Sampdoria verso la retrocessione
-
Meteo, settimana di pioggia sulla Liguria: le previsioni di 3BMeteo
- Verona-Genoa 0-0 finale, la cronaca della partita
-
Il film della settimana: 'Eden', dramma di sopravvivenza e ricerca di libertà
IL COMMENTO
“Ti ricordi Bilancia?”. Il killer incastrato con una tazzina di caffè e una sigaretta
Quel processo che non finisce e le autostrade sempre più trappola