Cronaca

1 minuto e 14 secondi di lettura
Sparisce l’Iva ma la tassa sulla spazzatura aumenta. Sembra assurdo, ma si tratta della realtà di fronte a cui si stanno trovando i genovesi che entro il 29 settembre dovranno pagare la bolletta. In questi giorni, infatti, stanno arrivando a casa i moduli con gli importi: chi si aspettava una riduzione, dopo l’eliminazione dell’Iva, è rimasto quantomeno sorpreso. L’imposta, infatti, è più cara rispetto allo scorso anno. Ma al danno si aggiunge la beffa se si pensa che in questa bolletta, grazie alla battaglia delle associazioni dei consumatori, l’Iva che era del 10% non viene più calcolata. Eppure l’importo finale è aumentato. Per recuperare il mancato introito dell’Iva, infatti, Amiu e Comune hanno aumentato il costo della spazzatura che passa dai 2 euro e 118 centesimi a metro quadro dell’anno scorso, agli attuali 2 euro e 401 centesimi, portando così il prezzo della bolletta a un cospicuo rincaro del 13,3%. Facendo un esempio concreto, per un appartamento di circa 100 metri quadrati, se prima la bolletta era di 253 euro (Iva compresa), oggi (senza Iva), si sale a 262 euro. Una situazione che, in questo particolare momento di difficoltà economica di molte famiglie, viene denunciata da Federconsumatori e che ha reso vano il risultato delle lunghe discussioni tra associazioni di consumatori e la stessa Amiu per trovare un’adeguata risposta alla sentenza della corte costituzionale che aveva ritenuto incostituzionale l’applicazione dell’Iva.