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Dalla Serbia arrivano le scuse per quanto accaduto a Genova. In un comunicato ufficiale, l'ambasciata della Repubblica di Serbia a Roma ha "chiesto scusa al popolo italiano" per gli incidenti perpetrati dagli ultranazionalisti allo stadio di Genova. "Ci vergognamo di quanto è successo", si legge.Intanto gli ultras serbi al rientro da Genova vengono scortati dalla Polizia di Trieste dalla barriera del Lisert, al confine con la Slovenia. Alcuni autobus sono gia' in territorio sloveno, mentre altri sono in arrivo nelle prossime ore. Al momento - ha fatto sapere la Digos del capoluogo giuliano - non ci sono stati incidenti di sorta. Oltre che in autobus molti tifosi serbi viaggiano con automobili private. Ma perchè è stato scatenato questo inferno: "I giocatori della nazionale serba sono rimasti molto delusi dal comportamento dei tifosi - scrive il quotidiano Vesti-Online - neppure il capitano Dejan Stankovic e' riuscito a placare gli animi". Il Vreme ritiene che "non si può non pensare che si tratta della continuazione dei gravi incidenti avvenuti a Belgrado, domenica 10 ottobre, quando la polizia ha impedito la lapidazione dei partecipanti al Gay Pride" e che dunque "la violenza di Belgrado si è trasferita allo stadio di Genova, portata da gang sfrenate di tifosi fascisti, frutto della fusione di bande organizzate e gruppi di ultra' di estrema destra".