Cronaca

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Proseguono a tappeto le indagini della Digos. Nel mirino dell'inchiesta: i possibili legami tra gli ultrà serbi e frange estreme del tifo italiano. E poi uno striscione contro la tessera del tifoso scritto con caratteri riconducibili ad alcuni movimenti ultrà dell’ estrema destra italiana. Segnali inequivocabili di uno blitz preparato nei minimi dettagli. "Non ho niente contro l'Italia, io ce l'ho con la mia squadra". L'uomo della follia dello stadio Ferraris, il capo degli ultras serbi Ivan Bogdanov, ha raccontato la sua verità sugli incidenti di martedì sera a Genova. A riferirlo é stato Sky."Ho un passato da militare in Serbia - ha raccontato ancora Ivan Bogdanov ai secondini della casa circondariale di Pontedecimo - Amo la mia patria". Una guerriglia, quella di due sere fa al Ferraris, che sembra nata per attirare l'attenzione sui problemi dei cittadini serbi. "C'è la dittatura e basta aprire la bocca per essere arrestati", ha dichiarato uno dei 35 denunciati, ai microfoni di Primocanale. Ma a Genova poco importa. A 10 giorni dall'alluvione che ha colpito il ponente genovese "questa non ci voleva", ha commentato il sindaco Marta Vincenzi. "Ammontano a 60.000 euro i danni allo stadio Ferraris, appena rinnovato e rizollato da Tursi - spiega Anzalone - Rovinati anche seggiolini, vetrate e prato, a causa dei fumogeni", ha fatto sapere l'assessore comunale allo sport Anzalone. E a due giorni da quella brutta serata, il bilancio è definito: 20 feriti, 17 arrestati, 138 identificati in Questura a Genova.