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Disagi dell'ultim'ora per i tifosi blucerchiati organizzatisi per assistere alla gara Cesena-Sampdoria, in programma domenica allo stadio "Manuzzi".

 

Il Casms (Comitato Sicurezza Manifestazioni Sportive) ha infatti determinato, nella riunione odierna, il divieto della vendita dei biglietti per la gara ai residenti nella Regione Liguria, vietando di fatto la trasferta ai supporters senza Tessera del tifoso. Una decisione che ha spiazzato i tanti clubs che già avevano organizzato la trasferta e si erano muniti dei tagliandi: tra questi sono infatti presenti molti tifosi sprovvisti della card voluta dal Ministro Maroni.

 

A sorprendere è l'intempestività della decisione, solitamente anticipata al giovedì della settimana che precede la gara. Non è da escludere che alcuni tifosi decidano ugualmente di intraprendere il viaggio verso Cesena, seguendo la partita al di fuori delle mura dello stadio "Manuzzi". Ed è arrivata la risposta del dg blucerchiato Sergio Gasparin attraverso una nota apparsa sul sito ufficiale della Samp:
«In attesa di comunicazioni ufficiali da parte della Prefettura di Cesena, che chiarisca definitivamente la nota del Casms sulle modalità di vendita dei tagliandi, ritengo che la decisione presa dall’Osservatorio sia assolutamente intempestiva.

A tre giorni da una gara, che a mio avviso non presenta nessun problema di ordine pubblico, impedire adesso la trasferta ai nostri tifosi, con modalità di rimborso ancora non definite non fa che ingenerare perplessità sulla gestione delle gare da parte degli organi competenti.

Considerando inoltre che con il ponte di Ognissanti parecchi nostri sostenitori avevano organizzato visite di piacere in Romagna, mi sembra che questo provvedimento sia tardivo e frettoloso.

Non escludo che in tanti possano ugualmente recarsi presso l’impianto sportivo cosa che mi preoccupa notevolmente in quanto potrebbero verificarsi problemi agli accessi dell’impianto.

Mi preme ricordare come i nostri tifosi in passato abbiano dato prova di enorme civiltà e responsabilità, basta ricordare i 20mila tifosi a Roma in finale di Coppa Italia e gli innumerevoli elogi ricevuti in quell’occasione da più parti per il comportamento esemplare degli stessi.

Ho evidenziato l’intempestività del provvedimento nelle sedi opportune e spero vivamente che l’Osservatorio stesso possa rivedere al più presto tale decisione».