Cronaca

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Metà della popolazione evacuata, spazio aereo e marittimo chiusi, stop ad auto e treni,black out elettrico e della telefonia mobile. Recco, vive un'altra domenica "difficile" per consentire il disinnesco di una bomba dell'ultima guerra mondiale, la seconda dopo quella messa in sicurezza lo scorso 14 gennaio. 500 chili di esplosivo, che per quasi sessant'anni hanno dormito sottoterra. Fino allo scorso febbraio, quando sono spuntati da un cantiere edile, in via XXV Aprile, nel centro della cittadina. Le operazioni di bonifica, condotte da un team di dieci specialisti del 32/mo Reggimento Genio della Brigata alpina taurinense, dureranno in tutto un paio d'ore. Il tempo necessario per rimuovere le spolette dell'ordigno, per poi trasportarlo a Pallare, in una cava della provincia di Savona, dove sarà ricoperto da 200 metri cubi di sabbia e verrà poi fatto brillare.