Cronaca

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Qualcosa si sta muovendo nel fronte cattolico. Un movimento, una tensione, non ancora un organismo definito, ma una serie di eventi che fanno pensare addirittura a una prossima nuova “lista” per le comunali del 2012 che potrebbe far emergere le istanze dei cattolici impegnati di Genova.

Nessuno parla di un partito anche perché il termine non è più attuale. Ma di gruppo sì, un gruppo decisamente giovane, assolutamente trasversale soprattutto dal punto di vista sociale e professionale. Ci starebbero lavorando giovani avvocati, manager, dirigenti e quadri d’azienda, impiegati e operai, docenti e operatori del volontariato, consigliati da qualche sacerdote attivo e da qualche politico o ex politico che è stufo di quello che sta succedendo e non solo in campo nazionale. Il gruppo non sta né a destra né a sinistra, ha obbiettivi più alti e nobili di quelli dei partiti attuali, ha forti legami con le esperienze maturate nelle Giornate mondiali della gioventù fortemente volute da Giovanni Paolo II. L’ispirazione cristiana pura è alla base dei programmi. Tutti, logicamente, radicati in un imprescindibile fondamento nell’etica politica. Tutti permeati dal cristianesimo sociale che nei momenti di caduta dei valori in generale e in particolare di quelli politici, ritrova linfa vitale e spazi interessanti per manifestarsi e calamitare adesioni.

Ci sono anche i nomi, ma nessuno per ora, li rende noti. Il lavoro è sotterraneo ma non clandestino anche perché non potrebbe maturare se avessero l’opposizione della Curia. Aspettano il fatidico 17 maggio, e questo li avvicina ai partiti tradizionali che dopo quel giorno metteranno in moto i loro abituali costumi fatti di rese dei conti, vincitori, vinti, più o meno malconci, pronti a scannarsi nella campagna elettorale.