Sport

1 minuto e 44 secondi di lettura

D'ora in poi fare assolutamente attenzione ai tecnici calvi, ai campionati che terminano il 22 maggio, alle maglie da trasferta e se non bastasse ancora alla stagione calcistica 2022. Si dice che la fortuna aiuti gli audaci, questo sì, ma chi crede alle cabale e ai segni della sorte non potrà che rafforzare le proprie convinzioni davanti alla retrocessione in serie B della Sampdoria.

 

Partiamo dal presente, perché domenica a Roma per l'ulitma di campionato si giocherà il 22 maggio. Quel 22 maggio già data dell'ultima giornata nel '66 e nel '77, mentre nel '99 Samp-Bari (coi blucerchiati già retrocessi) andò in scena a Marassi appena un giorno dopo.

 

Ma si diceva anche '66, '77, '99 e 2011: la dura, durissima legge degli anni gemelli che con assoluta precisione hanno coinciso con tutte e quattro le retrocessioni della Samp. E l'ultima, dal sogno Champions all'inferno della B, è amara tanto quanto la necessità di confermare un trend che avrebbe sbancato qualsiasi botteghino delle scommesse.

 

Ma la Samp dei record "neri" purtroppo non si ferma qui, e l'altra triste curiosità riporta a mister Cavasin ed è allargabile al suo predecessore Mimmo Di Carlo. Perché con allenatori calvi in panchina i blucerchiati fanno rima con la B: pochi capelli per Fulvio Bernardini nel '66, idem per Eugenio Bersellini undici anni dopo, passando poi per il 1999 con Luciano Spalletti allontanato e poi richiamato alla guida tecnica del gruppo.

 

E la galleria delle coincidenze legate alla retrocessione blucerchiata termina con la maglia da trasferta, quella divisa bianca con linee trasversali che già aveva fatto storcere il naso ai tradizionalisti. Poi l'accantonamento della divisa nera per quella blu notte e uno scollo a V bianco sulla prima maglia, cromaticamente vicinissimo a quello del '99.

 

Gli elementi per chi ci crede dunque ci sono tutti, anche se errori e problemi sono partiti e maturati da altre decisioni e su ben altri fronti. Perché, per dirla con la religione indù, la sorte di chi sta fermo non si muove.